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09/07/2014
Considerazioni da freddofilo

Questa non è proprio una news, né un articolo scientifico, bensì solo una riflessione sul clima attuale.
Essendo freddofili e un po’ ottimisti, si possono cogliere in giro molti segnali che potrebbero indicare un imminente raffreddamento.
Prima un’occhiata al grande quadro generale:
durante gli ultimi due milioni di anni, la Terra è stata interessata da un clima piuttosto freddo, caratterizzato da lunghe ere glaciali e periodi interglaciali. Nel grafico si può vedere come negli ultimi 400.000 anni le temperature medie terrestri si sono attestate intorno a valori inferiori alle attuali di circa 6-8 gradi (ere glaciali), intervallate da brevi periodi (brevi su scala geologica ovviamente) caldi, come l’attuale. A colpo d’occhio si notano subito due cose: l’attuale periodo caldo, chiamato Olocene e iniziato circa 11.700 anni fa, non è poi tanto caldo quanto le precedenti ere interglaciali (da 1°C a 3°C di meno) e, soprattutto, come lunghezza temporale siamo agli sgoccioli. I precedenti periodi caldi sono durati tipicamente 10.000 anni.

Per chi si preoccupa della CO2, si può dire che Il livello di CO2 durante le epoche interglaciali passate si attestava al massimo intorno ai 290ppm, contro i quasi 400ppm odierni, eppure l’attuale epoca è di due gradi più fredda della precedente. Inoltre se esaminiamo il dettaglio delle temperature dell’olocene:
ci accorgiamo, inoltre, che dal periodo minoico ad oggi c’è stato un calo costante delle temperature medie globali, nonostante un livello di CO2 in costante crescita. Questi dati sono stati estrapolati dai carotaggi effettuati nei ghiacci groenlandesi. Chiaramente le temperature groenlandesi non sono le temperature globali, ma le riflettono in maniera indicativa. Il precedente grafico, termina nel 1854 e va integrato con le temperature più recenti:

in cui notiamo che le anomalie di temperature sono pari a circa 0.5°C (dati HadCRUT3, periodo base per il calcolo delle anomalie 1961-1990),  poco inferiori a quelle del periodo caldo romano e molto inferiori a quello minoico (circa 1,0°C).

Resta il dubbio che la fase di riscaldamento attuale sia appena agli inizi e che presto raggiungeremo e batteremo qualunque record di temperatura. Eppure dalle temperature rilevate via satellite sembra non essere proprio così, dall’ultimo evento El nino le temperature non sono più salite:

e nemmeno gli oceani mostrano segni di ulteriore riscaldamento negli ultimi anni, semmai il contrario. E questo a dispetto di livelli continuamente crescenti di CO2:

Abbiamo poi il dato discoradante del calore calcolato accumulato dagli oceani è  molto elevato rispetto agli anni 50, ed in continua crescita. Evidentemente qualche conto non torna, non riesco a capire come si possa continuare a calcolare un tale calore accumulato con temperature superficiali in discesa:

Cosa ci può dare qualche speranza di un raffreddamento futuro?
Prima di tutto l’attività solare ai minimi. Storicamente i periodi di bassa attività solare hanno coinciso con i momenti più freddi del clima terrestre nell’olocene:


Notare come il periodo freddo degli anni 70-80 ha seguito il ciclo debole del sole della fine degli anni 60. Sembra che il clima reagisca all'attività solare con circa 10-15 anni di ritardo. Se così è dobbiamo aspettarci un abbassamento rilevante delle temperature a partire dal 2015.

La piccola era glaciale fu un periodo naturalmente caratterizzato da maggiori coperture nevose e grandi estensioni dei ghiacciai. Si raccontano storie di villaggi montani abbandonati per il susseguirsi di intense e continue nevicate che, dopo anni, hanno costretto all’abbandono delle case.
Il monitoraggio delle coperture nevose e dei ghiacciai ci può dare il segno del cambiamento di tendenza, forse più di tutte le diverse misure di temperature globali e locali.

Ed ecco la copertura nevosa della Groenlandia, il più grande ghiacciaio del mondo dopo l’antartico:

il massimo di copertura nevosa si ha a circa 2.150.00 Km quadrati che è l’estensione di tutta la Groenlandia, poi durante l’estate ci sono dei più brevi periodi di scioglimento. Cosa si vede dal grafico? Si vede che la neve non sta affatto male! Negli anni 70 la situazione era molto peggiore di oggi. Se continuasse un trend del genere, e non c'e' motivo per cui non continui,  entro la metà del secolo la Groenlandia sarebbe un candido posto di neve eterna, senza alcuno scioglimento estivo. Alla faccia dei catastrofisti che prevedevano una groenlandia verde entro pochi anni!

Ma come è possibile viste le temperature più alte? Probabilmente. L’aumento delle temperature planetarie, provoca l'immissione nell’atmosfera di più vapore acqueo, che favorisce un aumento delle precipitazioni, che assumono carattere nevoso nei posti più freddi. E più neve e più nuvole significano albedo più alta, quindi maggior radiazione solare riflessa nello spazio e quindi raffreddamento. Un grande sistema di termoregolazione del pianeta.

Anche i ghiacci marini in fondo non sono messi poi tanto male. Negli ultimi anni, l’antartico, anche qui alla faccia dei catastrofisti e del riscaldamento globale (forse proprio per il meccanismo sopra accennato) ha visto aumentare la sua estensione ghiacciata a livelli record:

e questo porta l’estensione dei ghiacci a livello planetario, considerando anche quelli artici, più asfittici,  ad un’anomalia positiva di oltre 1.000.000 di Km quadrati. Perché in fondo anche l’artico sta molto meglio di quanto previsto da certi scenari catastrofistici:


Notare che sono dieci anni che la situazione artica non peggiora.

Quest'anno l’estensione dei ghiacci artici è, come al solito, sotto media, ma almeno all’interno della normale fascia di variabilità contrassegnata da due deviazioni standard:

 

E proprio quest’anno abbiamo delle temperature artiche splendide. Il  disgelo è partito piuttosto in ritardo rispetto agli scorsi anni con temperature che si mantengono al di sotto della media 1958-2002:

Uniamo anche il fatto che un Nino potenzialmente devastante, non è riuscito, a causa delle condizioni avverse, a fiorire in tutta la usa potenza riscaldante, lasciando aperto il campo alla futura Nina ed il quadro è da vero freddofilo!

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