Un nuovo articolo pubblicato sul Journal of Geophysical Research Atmospheres descrive come la concentrazione dei ghiacci estivi artici sia correlata all’assorbimento del sole da parte della copertura nuvolosa nella prima parte dell’estate.
Secondo gli autori, “la radiazione solare assorbita in alta atmosfera durante l’inizio dell’estate (maggio-luglio) gioca un ruolo precursore nel determinare la concentrazione dei ghiacci artici nella tarda estate (agosto-ottobre)”.
Gli allarmisti si focalizzano sui ghiacci artici come “canarino nella miniera” del global warming antropogenico , ma molti lavori hanno ormai dimostrato che la variabilità naturale è per la maggior parte responsabile della variabilità dei ghiacci artici, includendo la AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation), i venti prevalenti e l’attività delle tempeste.
Questo articolo suggerisce un’altra causa naturale alla variabilità dei ghiacci artici, ovvero la copertura nuvolosa che, a sua volta, è un meccanismo di amplificazione dell’attività solare attraverso i raggi cosmici.
L’artico è per sua natura estremamente variabile, ma gli allarmisti del GW tendono a parlare di scioglimento dei ghiacci senza precedenti, ignorando che già solo nella storia recente, l’estensione della banchisa era molto più ridotta di oggi, come accadde nel periodo caldo romano od in quello medievale.
E all’opposto durante l’ultima PEG l’estensione della banchisa polare era impressionante, come riportato in questa carta dell’epoca:

Si poteva arrivare a piedi dall'america all' Islanda!

Fino a due anni fa, le più infauste previsioni parlavano di un artico completamente privo di ghiacci per l’estate del 2014 a causa del GW, ed invece ci siamo ritrovati con uno splendido 2014 che sta segnando un interessante inversione di tendenza.
Considerando che:
• stiamo entrando in una fase negativa per l’oscillazione atlantica;
• il sole è entrato, molto probabilmente, in una fase di grande minimo, con un conseguente aumento dei raggi cosmici che faranno da seme per la formazione di più nuvole;
• l’aumento delle temperature medie ha reso disponibile più vapore acqueo in atmosfera per la creazione di nuvole;
se le teorie sono corrette ,ci possiamo aspettare un aumento consistente dei ghiacci artici nei prossimi trenta anni.