E’ ora di un nuovo aggiornamento sui ghiacci marini, soprattutto quelli artici.

Il grande interesse scientifico dietro allo spessore e all’estensione dei ghiacci artici è legato al fatto che questi sono uno dei migliori indicatori esistenti dell’effettiva salute globale del pianeta. E’ dall’artico che sono partite le piccole e grandi glaciazioni del passato.

Secondo il   National Institute of Polar Research giapponese, la stagione quest’anno avanza esattamente come quella del 2011:

Stessa cosa per gli europei, ma con livelli leggermente migliori rispetto a quelli del 2011:

Comunque la stagione invernale è cominciata piuttosto bene nell’artico. Le temperature ormai sono ben al di sotto del livello di congelamento dell’acqua di mare, e da questo momento in poi il ghiaccio marino è destianto ad una crescita costante:

La cosa rilevante da notare riguardo ai ghiacci artici è che questi hanno raggiunto una sorta di plateau dal 2007, continuando ad oscillare intorno ad un valore di deficit di circa 1 milione di km² :

Questo regime di minimi quasi stabile è probabilmente dovuto alla combinazione dell’AMO positiva e della fuliggine depositata sui ghiacci polari, codnizione che cambierà repentinamente nei prossimi anni, forse già da questo inverno, visto che l’atlantico è finalmente tornato in uan fase di AMO negativa che si protrarrà come ha sempre fatto, per i prossimi 20-30 anni. Spettacolare è il modello del Polar Science Center, in cui l'inversione di tendenza è lamapante:

Si tratta di un modello e non di dati osservativi poiché, a differenza dei grafici precedenti che riportano l'estensione superficiale del ghiaccio, è praticamente impossibile osservarne il volume.

In ogni caso, attualmente il bilancio dei ghiacci planetari è sotto media, soprattutto a casua dei ghiacci antartici che quest’anno viaggiano su valori normali, invece di esplodere verso l’alto come hanno fatto nelle precedenti stagioni.

Forse sono segni prematuri di un oscillazione tra i due poli?