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13/01/2017
Indice glicemico, diabete mellito e tumori nel cane

Indice glicemico, diabete mellito e tumori nel cane

Indice glicemico, diabete mellito e tumori nel cane

L'aumento della durata della vita media del cane ha portato ad un incremento dell'incidenza di patologie che si sviluppano maggiormente in età senile, come i tumori. La scienza ha fatto molti passi avanti in questo campo e, seppure a tutt'oggi una cura davvero efficace debba ancora essere scoperta, molta strada è stata fatta nella conoscenza dei meccanismi che portano allo sviluppo del cancro e, quindi, nella sua prevenzione e cura.

 

L’alimentazione come efficace strumento di prevenzione

Diversi studi hanno affrontato e posto in relazione le correlazioni esistenti tra l'insorgenza e lo sviluppo delle neoplasie e il consumo di determinati alimenti. Queste conoscenze hanno portato ad una profonda rivoluzione nel concetto di alimentazione: non più una semplice necessità di fornire materia all'organismo, ma un vero e proprio strumento terapeutico con la capacità di preservare la salute del corpo, nutrendolo in ogni suo aspetto e nel significato più profondo del termine, non solo in quello materiale.

 

Farmina N&D Low Grain, l’alimento che nutre e protegge

Le aziende produttrici di alimenti per cani che, come Farmina, mostrano una grande sensibilità nei confronti di questi argomenti e sono mosse da una passione sincera e dalla volontà di realizzare un alimento di elevata qualità che concorra attivamente alla tutela della salute, hanno assunto e, spesso, sostenuto queste ricerche applicandone i risultati. È in questo modo che è stata ideata la linea di crocchette per il cane Farmina N&D Low Grain. Che impiega fonti proteiche innovative e, per questo, ipoallergeniche, come l'agnello e il merluzzo, ed è integrata con frutta e verdura per la consapevolezza del prezioso ruolo svolto da vitamine, minerali ed antiossidanti nel benessere cellulare ed organico. Fondamentale anche la scoperta del ruolo di primo piano svolto nella tutela della salute dai carboidrati che ha portato all'impiego di cereali facilmente digeribili, ricchi di fibre, dall'alto valore biologico e dal basso indice glicemico tra cui, ad esempio, farro e avena.

 

Alimentazione, picchi glicemici e diabete mellito nel cane

La glicemia è definita come la concentrazione di glucosio nel sangue, viene mantenuta entro i limiti fisiologici attraverso una serie di meccanismi che coinvolgono numerosi ormoni, come l'insulina e il glucagone ed organi quali, ad esempio, il pancreas ed il fegato che riveste un ruolo determinate nella trasformazione e nell'immagazzinamento degli zuccheri. Anche la dieta svolge un ruolo fondamentale nel controllo del tasso di glucosio del sangue. Variazioni importanti e repentine della glicemia comportano un notevole sforzo da parte dell'organismo per regolarne i livelli. I picchi glicemici sono seguiti da picchi nella produzione e nel rilascio di insulina da parte delle cellule beta del pancreas. Questa condizione determina uno stress per quest'organo e rientra tra i fattori predisponenti del diabete mellito.

Questa patologia, causata dalla riduzione o dalla perdita completa della capacità del pancreas endocrino di produrre l'insulina, ha registrato un forte incremento nel cane negli ultimi decenni. Se, in parte, questo aumento può legarsi ad un’evoluzione degli strumenti di laboratorio e della cultura del benessere di questi animali che porta ad una maggiore frequenza diagnostica della patologia, è altrettanto dimostrato che si sia registrato un effettivo incremento verso cui l'alimentazione squilibrata riveste un ruolo chiave. L'aumento della vicinanza con l'uomo e l'umanizzazione dei cani, spesso considerati e trattati come bambini, ha portato ad una forzatura di quelle che sono le loro naturali abitudini alimentari. Se è vero che il senso del gusto fa presto ad abituarsi e che il cane sarà ben felice di mangiare saporiti ed elaborati manicaretti come pasta al forno, cannelloni e, addirittura, caffelatte e biscotti, lo stesso non vale per l'apparato digerente che necessita di migliaia di anni per modificare di poco la propria costituzione. Questa somministrazione crescente di carboidrati a rapida degradazione e ad alto indice glicemico come, del resto, si è verificato anche nella dieta umana, ha un ruolo chiave nell'aumento dei casi di diabete mellito nel cane registrati negli ultimi decenni. L'impiego di alimenti a basso indice glicemico come quelli della linea Farmina N&D Low Grain rivestono, quindi, una grande importanza nella prevenzione della patologia e, qualora si presentasse, nella sua gestione.

La forma di diabete mellito più frequente nel cane è quella di tipo 1, insulino dipendente, che necessita di una somministrazione regolare e continua di quest'ormone per via sottocutanea. L'insulina da sola, però, non basta a regolare il livello di glucosio nel sangue e l'impiego di cibi adeguati, a tenore glicemico contenuto, è fondamentale nel determinare il buon successo terapeutico. L'assunzione di una dieta a basso indice glicemico riduce la dose di insulina necessaria, favorisce la regolarizzazione delle somministrazioni e abbassa il rischio dell'insorgenza di crisi iper ed ipoglicemiche.

 

Indice glicemico e cancro

La correlazione esistente tra l'andamento glicemico e il diabete mellito è diretta e ben conosciuta ma non è l'unica: sono innumerevoli le pubblicazioni che hanno mostrato l'importanza della sua adeguata gestione nell'aiutare l'organismo a combattere la formazione e lo sviluppo delle cellule neoplastiche. I tumori per svilupparsi e crescere necessitano di un substrato infiammatorio, questo tipo di tessuto ha un elevato metabolismo che comporta un forte consumo di zuccheri da cui si ricava l'energia necessaria. Il controllo dell'indice glicemico diviene così uno strumento capace di ridurre la comparsa di infiammazioni e, quindi, di ostacolare indirettamente l'insorgenza del cancro.

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